I nuovi Mac con chip M5 potrebbero arrivare seguendo questo ordine
Secondo l’analista Ming-Chi Kuo, la prossima generazione di chip M5 di Apple sarà introdotta gradualmente nei dispositivi a partire dal 2025. Questa roadmap coinvolgerà non solo i Mac, ma anche i server Apple dedicati all’intelligenza artificiale, segnalando un’importante evoluzione tecnologica per l’ecosistema dell’azienda.
Kuo prevede che la produzione di massa del chip M5 standard inizierà nella prima metà del 2025, seguita dai chip M5 Pro e M5 Max nella seconda metà dello stesso anno. La variante M5 Ultra, invece, sarà prodotta a partire dal 2026. Questo programma riflette una sequenza simile a quella osservata con i chip M4.
Se Apple seguirà il consueto ordine di aggiornamenti, i MacBook Pro con chip M5 saranno presentati nell’ottobre del 2025, mentre il MacBook Air potrebbe ricevere lo stesso chip nella prima metà del 2026. Per i dispositivi come Mac Studio e Mac Pro, gli aggiornamenti con M5 Max e M5 Ultra sono previsti tra la fine del 2026 e il 2027. Al momento, non è chiaro se iMac e Mac mini riceveranno i nuovi chip già nel 2025, dato che non seguono aggiornamenti annuali regolari.
Questa strategia sembra riprendere quanto avvenuto con i chip M4. Apple ha già aggiornato i MacBook Pro, i Mac mini e i Mac Pro con la serie M4 nell’ottobre 2024 e il MacBook Air dovrebbe essere aggiornato entro marzo 2025. I modelli Mac Studio e Mac Pro con M4 Max e M4 Ultra sono invece attesi per la seconda metà del 2025.
I chip M5 saranno prodotti con il processo a 3nm di terza generazione di TSMC, noto come N3P. Questa tecnologia offrirà i consueti miglioramenti annuali in termini di prestazioni ed efficienza energetica rispetto ai chip M4.
Kuo ha inoltre evidenziato un dettaglio interessante per i server Apple dedicati all’intelligenza artificiale. Attualmente alimentati da chip M2 Ultra, questi server inizieranno a utilizzare i chip M4 nel 2025.
In seguito, adotteranno i chip M5, progettati specificamente per gestire carichi di lavoro legati all’intelligenza artificiale grazie a una nuova architettura con CPU e GPU separate, un miglioramento delle prestazioni termiche e l’utilizzo del processo N3P.